La buona cucina? Un fatto di gusto, cuore e benessere!

Una ricerca effettuata da Ipsos ci rivela come stanno cambiando le abitudini alimentari nel mondo e cosa guida la scelta dei cibi: si profila un futuro alimentare sempre più ricco di benessere!

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Gusto, cuore, benessere. Sono queste le 3 parole chiave che emergono da una ricerca dell’istituto Ipsos, realizzata a livello internazionale comprendendo 20 paesi del mondo.  In particolare sono stati messi a confronto due gruppi generazionali, i millennials (18-29 anni) e i baby bommers (50-65 anni), su un campione di oltre 16 mila soggetti.

È emerso molto chiaramente come le abitudini di consumo in cucina si stiano modificando in relazione al cambiare dei tempi; a variare sono in particolare le tendenze alimentari che gioco forza hanno un’importante influenza sul nostro potere decisionale. Forse in passato le scelte dei cibi erano più dettate da ragioni di status, mentre oggi diventa qualcosa di più personale ed esperenziale, ma anche globale allo stesso tempo: un concetto che si lega alle scoperte delle cucine straniere, e alla maggiore attenzione verso gli ingredienti dei quali si sa sempre di più (fra verità o falsi miti), fino ad arrivare alla sperimentazione e condivisione della stessa (sui social media ad esempio). Insomma, sembra che la cosiddetta “storia” dell’alimento conti di meno, o comunque in modo diverso. Oggi dire che un’azienda produce quel cibo dal 1890 non è più la cosa predominante; diventano importanti altre informazioni, come la provenienza degli ingredienti, il gusto effettivo, l’utilizzo dei cibi nei contesti di vita quotidiana, senza dimenticare il rapporto qualità prezzo in chiave eco-nomica oltre che eco-sostenibile. Scelte che diventano di cuore, di gusto, ma anche di benessere!

Più del 75% sia dei “millennials” che dei “baby boomers” pensano che il cibo debba innanzitutto gratificare emotivamente ed appagare i sensi, e non sorprende che le percenuali qui siano vicine. Una piccola sorpresa inizia ad evidenziarsi quando parliamo di benessere e di conseguenza di cibo sano: se lo zoccolo duro dei benpensanti in questo senso è costituito dai baby boomers con l’87%, ecco che spunta un 75% di millennials che inzia a pensare alla salute in cucina. Questo dato apre interessanti prospettive riguardo al futuro della cucina e dei cibi, perché i giovani sono sempre più sensibili a queste tematiche, e di conseguenza lo saranno anche i figli di questi giovani. Come lo immaginate un futuro dove al gusto e al piacere della buona cucina, si uniscono salute e benessere? Noi decisamente bene 😉

Sempre restando in tema di benessere, ecco un prezioso dettaglio: il 23% dei millennials, quindi dei più giovani, acquista esclusivamente prodotti biologici. Una tendenza in crescita, anche grazie alle campagne di comunicazione e al passaparola che si è instaurato offline ma anche online. I social media, spesso criticati (e spesso a ragione), pur con un tono spesso superficiale dove la brevità e l’immediatezza dei contenuti non permettono approfondimenti, in questo caso svolgono un ruolo veicolante di informazioni buone. Se quella del biologico sta diventando una moda, un trend da seguire, poco male insomma. Bisogna solo prestare attenzione al fatto che dove c’è moda c’è business, quindi serviranno consumatori sempre più informati, per evitare quelle truffe alimentari che purtroppo colpiscono anche in Italia!

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