Coltivazione del dragoncello: la guida per il tuo orto domestico

Come si coltiva il dragoncello in vaso o orto

In questo articolo scopriamo insieme come si coltiva il dragoncello. Avete mai sentito parlare di questa pianta dal nome bizzarro?

L’affascinante universo delle erbe aromatiche è popolato da tanti protagonisti, a tal punto che, per chi si avventura per la prima volta nel mondo dell’ortoterapia, non sempre è facile scegliere da quale iniziare. La coltivazione del dragoncello è una scelta sempre più apprezzata da chi desidera arricchire il proprio orto o terrazzo di una delle aromatiche più versatili e saporite. 

Questa pianta, nota anche come estragone, è famosa per il suo aroma unico e il sapore leggermente pungente che la rendono un’aggiunta preziosa in cucina. 

Scopriamo tutto sul dragoncello: come si coltiva, semina, raccolta e usi in cucina!

Cos’è il dragoncello?

Il dragoncello (Artemisia Dracunculus) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, che può raggiungere gli 80 cm di altezza. Sono le sue foglie ad essere utilizzate come erba aromatica. 

Originario dell’Asia centrale e della Siberia, questo arbusto è facilmente riconoscibile proprio per le sue foglie lunghe e sottili, dal colore verde intenso, simili a quelle del rosmarino, e il suo profumo caratteristico che ricorda il finocchio e l’anice. Risulta particolarmente difficile trovarlo in natura, quindi è sicuramente consigliato procurarsi una piantina di dragoncello da coltivare.

Esistono due varietà principali di dragoncello: il dragoncello francese, più pregiato per il sapore intenso, e il dragoncello russo, di qualità inferiore ma più resistente al freddo.

Dragoncello: come si coltiva?

La coltivazione del dragoncello è piuttosto semplice, perfetta anche per chi è alle prime armi, in quanto si tratta di una pianta aromatica che non richiede attenzioni particolari. È bene tuttavia assicurarsi di avere a disposizione uno spazio ben soleggiato, oltre a non dimenticare di mantenerla ben idratata soprattutto nella fase di crescita. Il periodo consigliato per la semina è quello a cavallo tra marzo e aprile. Si tratta di una pianta perenne che si può coltivare in terreno per tre o quattro anni.

Coltivare il dragoncello nell’orto

Per coltivare il dragoncello nell’orto, è essenziale scegliere una posizione soleggiata, dove la pianta possa godere di almeno 6 ore di luce diretta al giorno. In linea di massima, questa aromatica teme le gelate e il caldo eccessivo, preferendo i climi temperati. Il terreno dovrebbe essere ben drenato e leggero, arricchito con compost maturo per fornire i nutrienti necessari. È consigliabile mantenere una distanza di circa 20-30 cm tra le piante, poiché il dragoncello tende a crescere in larghezza. Nel caso realizziate più file, la distanza deve essere maggiore, di circa 60 cm. 

Dopo la semina o il trapianto, la pianta richiede annaffiature regolari evitando tuttavia i ristagni d’acqua. Durante la stagione primaverile ed estiva, si possono effettuare leggere potature per favorire una crescita vigorosa e stimolare la produzione di foglie.

Coltivare il dragoncello in vaso

La coltivazione del dragoncello in vaso è ideale per chi dispone di spazi ridotti o desidera tenere questa pianta aromatica su balconi e terrazzi. È importante scegliere un vaso di almeno 30 cm di profondità per consentire alle radici di svilupparsi adeguatamente. Sarà sufficiente mettere a dimora una singola pianta per recipiente, posizionandola al centro. Si consiglia di riempire il fondo del contenitore con uno strato di ghiaia o argilla espansa per migliorare il drenaggio. Il terriccio deve essere leggero e ben drenato, e si può aggiungere un po’ di compost per aumentare la fertilità. 

Posizionate il vaso in un luogo soleggiato e annaffiate moderatamente, lasciando asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Con una buona esposizione e le cure adeguate, il dragoncello in vaso può offrire raccolte regolari di foglie fresche per tutto il periodo vegetativo.

Come si coltiva il Dragoncello: Semina e raccolta

Il periodo ideale per la semina del dragoncello è la primavera, e si effettua spargendo i semi a pochi millimetri di profondità e mantenendo il terreno costantemente umido fino alla germinazione, che avviene in circa 10-14 giorni. Una volta cresciuto, il dragoncello richiede solo irrigazioni moderate e qualche potatura per mantenere la pianta vigorosa.

Una volta che la pianta ha raggiunto il culmine dello sviluppo, al momento della raccolta tagliate le sommità della pianta lasciando intatta la base in modo da favorire una crescita continua. Evitate di tagliare tutta la pianta per non stressarla troppo e prolungarne il ciclo produttivo.

Come si coltiva il Dragoncello: Segreti e curiosità

Dopo aver visto i principali punti chiave della coltivazione del dragoncello, vediamo assieme alcuni tips e curiosità su questa pianta, riguardanti annaffiatura, conservazione, cure necessarie e usi particolari. 

1. Annaffiatura: Inizialmente, annaffiate con regolarità per mantenere il terreno leggermente umido, senza ristagni. Una volta che la pianta è ben stabilizzata, riducete le annaffiature, lasciando asciugare il terreno tra un’irrigazione e l’altra.

2. Conservazione: Questa erba aromatica può essere conservata fresca in frigorifero per pochi giorni, ma perde facilmente il suo aroma. Per un’ottima conservazione, potete immergerla in aceto o essiccarla, anche se l’essiccazione riduce leggermente il sapore.

3. Cure: Non sono necessarie cure particolari in quanto la crescita avviene senza troppi problemi, se il clima dove si trovano le piante soddisfa le loro necessità. L’unico intervento necessario è quello di rimozione delle erbe infestanti che crescono in maniera spontanea. 

4. Potatura: è consigliato eseguirla prima dell’inverno. In caso di freddo rigido, risulta necessario anche coprire la pianta. 

4. Contro gli insetti: Il dragoncello, grazie al suo particolare aroma intenso, è inoltre un efficace repellente naturale. A casa e in giardino, aiuta a tenere lontani gli insetti.

5.  Dall’orto al bicchiere: In Russia, il dragoncello viene utilizzato per aromatizzare una bevanda analcolica molto apprezzata chiamata “Tarkhun”, di colore verde brillante e dal gusto rinfrescante e speziato.

Che sapore ha il dragoncello?

Il dragoncello ha un gusto particolare: possiamo descriverlo come una combinazione di note dolci, dal retrogusto delicatamente pepato, con tocchi che rimandano all’anice, al finocchio e alla liquirizia. In particolare, il dragoncello francese è noto per avere un sapore più raffinato e aromatico rispetto a quello russo, che tende a essere più forte e meno complesso.

Usi del dragoncello in cucina

Il dragoncello è un ingrediente molto versatile in cucina. Viene utilizzato per insaporire piatti di carne, pesce, salse e marinature, ed è un ingrediente chiave della salsa bernese francese (a base di burro, uovo, scalogno, cerfoglio e dragoncello) e della salsa tartara. In Italia, viene comunemente utilizzato per preparare le classiche salse verdi. Conosciuta anche la salsa toscana al dragoncello, a base di prezzemolo, mollica di pane, olio, aceto, pepe, sale e appunto dragoncello. Il suo sapore delicato e leggermente piccante lo rende perfetto anche per aromatizzare aceti e oli. In molte tradizioni culinarie europee, il dragoncello è apprezzato per le sue proprietà digestive e viene spesso aggiunto a piatti ricchi per renderli più leggeri e facili da digerire.

Sul sito di Bauer troverete una ricca selezione di consigli e idee per prendervi cura delle vostre erbe aromatiche preferite, oltre a tante ricette tutte da provare per lasciare a bocca aperta i vostri ospiti. Buon divertimento!

Fonti utili:

https://www.ortodacoltivare.it/aromatiche/dragoncello-estragone.html

https://www.casaegiardino.it/giardinaggio/dragoncello

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